martedì 4 novembre 2008

In crisi il mercato immobiliare

E’ sotto gli occhi di tutti in modo palese come la grave crisi del mercato immobiliare, scoppiata con una virulenza inaudita negli Stati Uniti, sia ormai arrivata anche nel nostro paese. Ciò ha creato enormi difficoltà ad un comparto determinante per la nostra economia. Ovviamente, Firenze e provincia non potevano essere esenti dalle difficoltà generali ed i primi allarmanti segnali e scricchiolii provocano un allarme diffuso e preoccupazioni sul futuro non indifferenti.
Se fino ad oggi nelle nostre zone questo comparto economico si era barcamenato riuscendo a superare difficoltà palesi in altre zone del paese, ora la situazione è completamente cambiata ed i venti di recessione si fanno sentire in modo sensibile anche da noi.
Circa il 3% in meno di vendite in città- il dato peggiore da dieci anni a questa parte- è quello che risulta da un rapporto di Scenari Immobiliari. Qui si fotografa la situazione prima del verificarsi della crisi economica, la quale proietta come è naturale ombre sinistre su quello che sarà l’andamento del mercato immobiliare nel corso del prossimo anno 2009 tenendo conto che le famiglie a reddito medio-basso non sono più in condizione di accedere al mercato immobiliare. Acquistare quindi casa, sia per le maggiori difficoltà nell’accesso al mutuo creato dalle banche che per l’impossibilità di avere la certezza di poter far fronte alla rata in conseguenza della precarietà del lavoro, diventerà per tali categorie niente più che un sogno.
La questione poi è di primaria importanza per tutti i comuni che hanno basato il proprio bilancio sullo sviluppo urbanistico e le costruzioni, creando ovviamente le condizioni favorevoli alla formazione del deficit delle finanze pubbliche allorquando questo strumento – ripeto legato allo sviluppo del mercato immobiliare – si è trovato a fare i conti con una congiuntura negativa di enorme portata che ne ha limitata l’espansione.
E’ chiaro ormai a tutti (forse lo è meno per la politica e gli amministratori pubblici) che non è più possibile considerare gli oneri urbanistici quasi una partita fissa delle entrate comunali, in quanto sarebbe come fondare sviluppo e servizi dell’ente locale sulle difficoltà di un mercato che, indipendentemente dalla contingente negativa situazione economica, sembra avviato verso una saturazione dell’offerta che fatalmente cambierà e di molto i bilanci comunali.
Non è un caso quello che si è verificato nel Comune di Campi Bisenzio, dove problematiche di carattere giudiziario hanno bloccato il settore urbanistico e provocato un indebitamento notevole, se rapportato alla popolazione, che corrisponde a circa €. 285,00 di gravame per ciascun cittadino, neonati compresi e prospettive difficili per il futuro di questa comunità.
Speriamo che la notizia delle indagini della Magistratura in alcuni Comuni della provincia di Firenze sulla questione dei “derivati” non sia indicativa della nuova tendenza di trovare risorse fuori dai normali canali, perché ciò potrebbe essere indicativo di difficoltà tali da suggerire soluzioni ben poco in linea con l’etica richiesta ai pubblici amministratori che non possono trasformarsi in “giocatori” di borsa.

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