martedì 4 marzo 2008

Amministratori di condominio ed allarme mafia

Ci siamo occupati spesso in questi pochi anni di esistenza del Registro Amministratori di Confedilizia dei problemi connessi alla trasparenza e correttezza dell’attività di questa particolare categoria di professionisti che si trovano ad operare in presenza di consistenti movimenti di denaro per i quali è richiesta, almeno dalla nostra associazione, una particolare onestà comportamentale.
La nostra analisi, tuttavia, si era sempre e soltanto limitata a considerare l’aspetto relativo al dovere dell’amministratore di osservare e rispettare il mandato ricevuto dai condomini, stimolando la nascita di un’associazione che avesse come requisito essenziale l’onestà da aggiungere alla ovvia qualificazione professionale mettendo fine a quella sorta di malcostume che di fatto aveva impedito agli amministratori di assumere quell’importanza che i compiti da svolgere dovrebbe rendere quasi automatica.
Per questo quando abbiamo avuto modo di leggere il rapporto della “Fondazione Antonino Caponetto” e di parlarne con il Presidente Salvatore Calleri è stato un vero e proprio shock scoprire che le nostre preoccupazioni – orientate come detto al solo aspetto comportamentale – erano più che fondate e che arrivavano addirittura a toccare il mondo della malavita organizzata e delle varie mafie.
Dice in sostanza il rapporto che “per quanto riguarda il focus generale sulla regione da segnalare quello sugli amministratori di condominio. Una delle forme di illegalità diffusa, anche se rimane nascosta, è quello delle tangenti (anche del 10-30%) che vengono pagate dalle ditte agli amministratori di condominio. E qui il pericolo di infiltrazioni mafiose si fa serio”.
Dobbiamo quindi essere seriamente preoccupati e ritenere ancora più importante e necessario continuare il nostro lavoro di moralizzazione del settore attraverso la creazione di una nuova classe di amministratori di condominio che facciano dei valori di correttezza ed onestà la base del proprio lavoro. Solo così possiamo sperare di eliminare la preoccupazione di infiltrazioni mafiose e contemporaneamente toglierci quella fama di tangentisti che, grazie a pochi, ci troviamo addosso tutti.

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