lunedì 4 febbraio 2008

Contatori del gas fasulli

Si estenderà a tutta Italia l’inchiesta della magistratura?
La notizia (riportata su alcuni quotidiani del 29 Gennaio u.s. – ndr) è questa: “nell’ambito di un’indagine della Magistratura su presunte truffe che coinvolgono aziende fornitrici del gas la Guardia di Finanza sequestra 120 contatori.”
Il motivo di questa clamorosa decisione deriva dal funzionamento non corretto di questi contatori – meglio di questo tipo di contatori – che indicherebbero un consumo superiore fino al 15% di quello reale con un danno economico notevole per le famiglie interessate.
Se da parte delle aziende coinvolte si tenta di minimizzare l’accaduto attribuendo ai soli contatori di vecchio tipo – detti a “membrana naturale” – da parte di alcuni organi di stampa e delle associazioni di consumatori si esprime la preoccupazione che, al contrario, la segnalazione di consumi superiori al reale possa riguardare milioni di contatori e, di conseguenza, milioni di famiglie italiane.
Da molto tempo questa preoccupazione era stata espressa da associazioni di consumatori e, almeno per quanto ci riguarda, anche da alcuni amministratori condominiali. Tuttavia le aziende fornitrici del servizio, forti del resto di una sorta di monopolio assoluto (ora parzialmente scalfito dalle liberalizzazioni) e di regolamenti del tutto unilaterali nella formalizzazione di diritti e doveri, hanno sempre ritenuto giustificato, e per loro giustificabile, un margine di errore intorno al 6%. Conti alla mano, quest’ultimo rappresenta già una spesa considerevole per il consumatore che, oltre al danno di sborsare cifre esorbitanti del prodotto si deve accollare anche la beffa del sovrapprezzo stabilito dal signor Contatore che ha deciso di “guadagnare” (diciamo così) qualcosa di più. E se questo accade per il gas, cosa sarà mai per i contatori dell’acqua (altro enorme mistero e strumento “tollerante” per percentuali che in soldi sono importanti) e per quelli dell’energia elettrica? Sembra difficile sperare che una volta tanto qualcuno si preoccupi degli interessi del consumatore.
Fortunatamente, mi verrebbe da dire, uno dei provvedimenti adottati dal governo – ora ex – consente, sia pure con molte perplessità da parte nostra in relazione a limitazioni abbastanza rilevanti nella possibilità di agire, di procedere con la “class action”: un’azione collettiva di risarcimento nei confronti dei responsabili di truffa ai danni dei consumatori che sarebbe una delle prime nel nostro paese e che potrebbe interessare, se alcuni dati fossero confermati, quasi 5 milioni di misuratori ed un numero più consistente di cittadini, considerando che fra questi contatori sotto accusa vi sarebbero anche quelli condominiali.
Ovviamente, Confedilizia farà la sua parte e seguirà gli sviluppi dell’inchiesta proponendosi, se necessario, quale punto di riferimento dei propri iscritti per l’eventuale azione di richiesta di risarcimento dei danni.

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