martedì 9 dicembre 2008

Ancora una volta promesse non mantenute

Una delle iniziative più importanti di Confedilizia in questi ultimi anni è stata quella dell’introduzione della cedolare secca sulle locazioni, a partire dai contratti di locazione agevolati che dovrebbero rappresentare la forma migliore per consentire a molte famiglie italiane (e non) di risolvere il problema della casa non potendo contare sulla possibilità di accedere all’acquisto e neppure alla libera contrattazione locativa.
Purtroppo, la Camera dei deputati ha respinto un emendamento presentato dall’On. Paola De Micheli (PD), a seguito del parere contrario espresso sia dal governo che dal relatore On. Giudice (PDL). Ciò ha impedito l’attuazione di un provvedimento che avrebbe rappresentato un primo importantissimo passo per riaprire il mercato delle locazioni – sarebbe stato necessario ovviamente estenderlo a tutti i contratti e non solo a quelli agevolati – contribuendo altresì alla concreta possibilità di ridurre, se non eliminare del tutto, il fenomeno degli affitti in “nero”.
Ancora una volta è stata prevalente la preoccupazione di dover rinunciare all’uovo di oggi, rappresentato dalla perdita (sic.) di circa 170 milioni, rinunciando a tutta un serie di nuove entrate, prima fra tutte appunto l’evasione ed alla riduzione delle spese rappresentata dalla possibilità di contenere le uscite per i contributi da erogare a sostegno delle famiglie in difficoltà per il pagamento del canone.
In sostanza, all’eterno difetto della politica di pensare ed agire per compartimenti stagni e quindi senza coordinamento fra i soggetti – ministeri – interessati da un provvedimento legislativo, si è aggiunto l’altrettanto atavica incapacità di pensare in prospettiva e di essere capaci di una visione più ampia dei problemi con le relative soluzioni. L’oggi, quindi, più importante del domani.
Ma la considerazione più importante, e se vogliamo essere sinceri fino in fondo, la più amara ed inaccettabile, è quella riferita all’incapacità della politica e dei politici – vogliamo dire di professione? – di rispettare gli impegni presi in campagna elettorale. Infatti, non solo questo provvedimento era stato riportato nei programmi del PDL, del PD e dell’UDC ma era stato ribadito e confermato più volte negli incontri successivi con Confedilizia.
Cosa dire poi della continua mancanza di sensibilità verso il mondo della proprietà edilizia – quella diffusa e piccola perché la grande è tutelata od ha la possibilità di proteggersi – danneggiata da provvedimenti che creano i presupposti per aumentare la disaffezione verso la locazione come le perduranti proroghe degli sfratti (senza considerare lo scandalo della durata di quelli per morosità – ed il livello inaudito della fiscalità, diretta od indiretta, che grava sulla casa ed in modo particolare gli immobili locati)?
La gravissima situazione economica del paese avrebbe richiesto l’adozione di provvedimenti coraggiosi ed innovativi, avrebbe suggerito di farsi carico di iniziative efficienti con ampie prospettive future più che ricercare effetti limitati e immediati. Ma avrebbe dovuto principalmente guardare al più grande dei problemi: quello di ricreare un rapporto di fiducia tra i cittadini e le loro istituzioni. Non è stato così e si è trovato il modo di lanciare un messaggio del tutto opposto: “della politica non possiamo fidarci”.

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