giovedì 10 giugno 2010

Anche l’ANCI la pensa come noi

“Bisogna affermare una politica della casa che non sia unicamente basata sullo sviluppo edilizio, ma risponda ai bisogni sociali della collettività, con particolare riguardo alle fasce deboli”.
Lo ha dichiarato all’Agenzia Adnkronos il Vicepresidente dell’Anci Roberto Reggi, Sindaco di Piacenza.
“Occorrono – ha dichiarato ancora Reggi – iniziative mirate ad incentivare l’affitto anche nel privato ed allo scopo è innanzitutto fondamentale l’introduzione della cedolare secca al 20 per cento sui redditi da locazione”.
Leggere queste notizie ci riempie di soddisfazione, perché quello che andiamo dicendo da anni trova sempre più credito presso enti ed associazioni ai quali, diciamo la verità, fino ad oggi la nostra proposta dava un certo…prurito, dovuto a quella sorta di atavica idea che la proprietà fosse ancora un “furto” e soprattutto che i proprietari fossero in linea generale opportunisti dediti solo ad accaparrare reddito.
Inutile spiegare che siamo gli stessi che sottoscrivono accordi con le associazioni degli inquilini e gli enti locali, rinunciando, come accaduto a Firenze in occasione degli ultimi patti territoriali, ad un aumento dei coefficienti in base ai quali vengono calcolati i canoni in considerazione della crisi economica che ha tagliato notevolmente le risorse delle famiglie, in particolare quelle a basso reddito.
Quando da parte nostra è stato sollevato il problema della cedolare secca sui redditi da locazione, il pensiero non andava soltanto agli interessi dei proprietari, che pure ci stanno a cuore. Tenevamo in conto anche la necessità di risolvere una volta per tutte l’enorme problema della casa, per il quale si approntano piani spesso faraonici e di scarsa - o nulla – possibilità di realizzazione, tralasciando quello che sarebbe l’uovo di Colombo: la cedolare secca.
Se anche l’ANCI comincia a farci un pensierino è almeno lecito pensare che la nostra idea non era proprio peregrina e, forse, sarebbe il momento che chi ci governa trasformasse finalmente le promesse (sottoscritte anche dall’attuale premier) in realtà. Siamo convinti che ne deriverebbero solo benefici.

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