venerdì 10 luglio 2009

Quando la correttezza è quella che conviene

Nel corso del giornale dell’emittente locale Lady Radio del 7 Luglio 2009 il neo-sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha rimarcato – giustamente dobbiamo dire – che per combattere il fenomeno dei venditori abusivi stranieri (extra comunitari e non) bisognerebbe cominciare a colpire non solo chi produce oggetti contraffatti, ma anche coloro - italiani soprattutto - che affittano a prezzi esorbitanti gli appartamenti “a nero” a queste persone, speculando sulla loro necessità di ottenere un alloggio che non di rado viene condiviso da un numero spropositato di inquilini.
Se è vero che questa affermazione risponde alla realtà – e Confedilizia ha sempre combattuto tale fenomeno, assolutamente ingiustificabile – il Sindaco dovrebbe ricordare che la nostra Associazione (che rappresenta la piccola proprietà diffusa e non le grosse immobiliari) ha aderito e sottoscritto, insieme alle organizzazioni degli inquilini ed all’Amministrazione comunale, un protocollo d’intesa che prevede il rimborso dell’I.C.I. (imposta comunale sugli immobili) ai proprietari che cederanno in locazione un appartamento, alle condizioni previste dall’articolo 2 della legge 431/98, senza incrementare il canone rispetto al precedente accordo del 2004.
Lo dovrebbe ricordare perché ormai da troppi anni i piccoli proprietari sono stati costretti, termine assolutamente giusto e pertinente, a farsi carico del problema della casa per tutti quei cittadini che non hanno potuto (ed anche voluto) acquistarne una per motivi soprattutto economici e che, ancora di più oggi, sono esclusi dalla possibilità di accedere al mercato immobiliare privato. Chi aveva investito i propri risparmi per ottenere un reddito integrativo del salario e/o pensione si è visto vanificare tutti i sacrifici fatti e le rinunce sopportate. Ciò è avvenuto prima con il provvedimento - iniquo ed inaccettabile - dell’equo canone, poi con i canoni agevolati ed infine con gli assurdi tempi degli sfratti per morosità. Questi ultimi, peraltro, continuamente bloccati da provvedimenti governativi, che rendono la proprietà priva di reddito - ma tassata comunque e salatamente. Al contrario, coloro che avevano preferito investire il proprio denaro in titoli di stato hanno avuto una sorte decisamente migliore.
Eppure, sarebbe bene ricordare che in entrambi i casi ci troviamo di fronte a dei cittadini che in qualche modo hanno aiutato il nostro Paese; l’uno (titoli di stato) a sostenere le spese per investimenti e per aiutare il bilancio dello stato, gli altri (i proprietari di immobili) a risolvere il problema abitativo per coloro ai quali lo stato stesso non è mai stato in grado di dare un aiuto concreto ed esaustivo.
Ed allora, a nostro modesto parere, il Sindaco Renzi dovrebbe sì sottolineare la piaga degli affitti “a nero”, ma dovrebbe tenere presente il dovere di riconoscere la preziosa collaborazione di chi ha messo a disposizione un proprio bene per aiutare il Comune di Firenze a limitare il problema della carenza di alloggi pubblici intervenendo per eliminare l’assurdità di far pagare l’I.C.I. a questi proprietari, restituendola poi a tempo e comodo. Sarebbe un bel modo per iniziare il proprio mandato!

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